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LONATI_relazione

Sara Lonati, cotutela Università di Ginevra-Università degli Studi di Pavia

Letteratura italiana-Filologia moderna

 

La scoperta dell’Italia.

Letteratura, geografia e turismo nella rivista «Le vie d’Italia» (1917-1967) del Touring Club Italiano

 

Relazione al termine del secondo anno e mezzo di dottorato

Fine del dottorato: dicembre 2011

 

Il progetto di dottorato consiste nello studio della rivista mensile del Touring Club Italiano «Le vie d’Italia», nata nel settembre 1917, in piena guerra, e durata un cinquantennio. Attraverso questa pubblicazione il Touring, animato dal pragmatico Luigi Vittorio Bertarelli, pensa alla ricostruzione postbellica in vista dello sviluppo di un turismo nazionale ed internazionale. Con «Le vie d’Italia», che prendono il posto del bollettino dei soci («Rivista Mensile del Touring Club Italiano»), l’associazione e casa editrice milanese si inseriscono nel vivace quadro italiano delle riviste del Novecento, portatrici di una cultura ampiamente intesa che abbraccia scienza, arte, letteratura e tecnologia, coniugate al paesaggio italiano.

            Nel corso dei cinquant’anni di pubblicazione (con la sola interruzione negli anni 1944 e 1945), attraverso i momenti topici della storia recente, dalle difficoltà belliche al fascismo fino alla rinascita con il boom economico, sulle pagine di questa rivista molti intellettuali, esploratori, accademici, giornalisti e grandi scrittori nostrani, hanno colmato una necessità ineludibile per l’autocoscienza di un popolo ancora giovane: far conoscere l’Italia agli italiani, superando la miopia particolaristica peninsulare.

Tra le firme giornalistiche, molte delle quali legate inevitabilmente a un’altra istituzione milanese come il «Corriere della Sera», ricordo: Mario Borsa, Augusto Guido Bianchi, Cesco Tomaselli e il critico animatore di varie riviste letterarie Giovanni Titta Rosa, i quali sono presenti soprattutto fino alla prima chiusura del mensile a causa del conflitto. Con la ripresa nel secondo dopoguerra Antonio Bandini Buti è caporedattore della rivista e Orio Vergani, Filippo Sacchi, Silvio Negro, assieme ai più giovani Antonio Cederna e Irene Brin, figurano assiduamente presenti.

Numerosissimi sono gli scrittori di cui il mensile si è avvalso, tra i quali non potevano mancare i rappresentanti della “linea lombarda”, costituita dalla triade Carlo Linati-Carlo Emilio Gadda-Delio Tessa, presenti fino ai primi anni Quaranta, e da Piero Gadda Conti, che dagli anni Cinquanta cura la rubrica cinematografica. Tuttavia sarebbe limitante connotare la rivista come strettamente chiusa alla sola cerchia lombarda. Sin dai primi decenni, gestiti abilmente durante il fascismo, tra difficoltà e inevitabili compromessi, oltre agli articoli del futurista Paolo Buzzi e a quelli dell’“ipocarducciano” Giovanni Bertacchi, arrivano alla redazione milanese di Corso Italia gli scritti di Mario Puccini, Cosimo Giorgieri Contri, Lorenzo Viani, Domenico Varagnolo, Ettore Cozzani, Ettore Lo Gatto, Ervino Pocar, Giuseppe Fanciulli, Ernesto Murolo e Bino Sanminiatelli. Soprattutto sotto la direzione di Giovanni Mira (1946-1962) e di Luigi Rusca (1963-1967) la rivista richiama a sé scrittori e intellettuali impegnati tra le file della Resistenza, come Giani Stuparich, Massimo Mila e Franco Antonicelli. Oltre a loro, in quest’ultimo ventennio della rivista, altri cardini della letteratura novecentesca offrono la loro collaborazione. Tra i più assidui figurano: Diego Valeri, Dino Buzzati, Piero Bargellini, Domenico Rea, Saverio Strati, Luciano Bianciardi, Giorgio Vigolo, Mario Praz e Giovanni Comisso. Più sporadici, ma chiaramente degni di esser menzionati, i contributi di Riccardo Bacchelli, Carlo Cassola, Vasco Pratolini, Michele Prisco, Giovanni Arpino, Corrado Alvaro, Carlo Bo, Anna Maria Ortese, Alberto Moravia e Leonardo Sciascia. Essi, attraverso divagazioni paesaggistiche, perlustrazioni cittadine e reportages propriamente definiti (divenendo l’articolo di viaggio genere giornalisticamente codificato), riportano sguardi d’autore sul paesaggio italiano.

Accanto agli scrittori, importanti disegnatori e pittori, tra cui Marcello Dudovich, Adolfo De Carolis, Bruno Angoletta, Amero Cagnoni, Mario Vellani Marchi, Giorgio Dall’Aglio, Fulvio Bianconi, Marco Del Corno, Lorenzo Delleani, Renzo Grazzini e Giuseppe Novello, hanno collaborato a elevare anche il valore grafico della rivista, che costituisce il patrimonio culturale, artistico, letterario e scientifico di un cinquantennio di storia italiana. Infine, da non dimenticare nella valutazione dell’impianto grafico sono, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, gli scatti di fotografi d’eccezione come Fosco Maraini e di professionisti come, Gianni Berengo Gardin, Pepi Merisio, Giancolombo, Elsa Haertter, Ferdinando Scianna e Italo Zannier.

            La rivista in esame è stata acquistata dalla biblioteca dell’Università di Ginevra e messa disposizione al fine di condurre gli spogli, ora ultimati. Mancando le prime quattro annate, esaminate lo scorso anno nella tesi di pre-dottorato presentata a Ginevra, ho provveduto in collaborazione con l’Archivio del Touring di Milano alla digitalizzazione completa dei numeri dal 1917 al 1920, che sono ora a disposizione sia della biblioteca dell’Università di Ginevra che del Centro Documentazione Touring, presso la Triennale di Milano.

            Vista la varietà letteraria, culturale, artistica e fotografica, e la vastità cronologica dell’argomento trattato, le opere che hanno richiesto tempo e particolari attenzioni sono state l’indicizzazione, lo spoglio e la cernita degli articoli da considerare e valorizzare all’interno dell’impianto della tesi. Procedendo con la schedatura dei collaboratori che si sono avvicendati nel corso del cinquantennio, scrittori, giornalisti, critici, storici dell’arte, geografi, oltre a artisti e fotografi delle famose copertine, delle pubblicità e delle immagini a corredo degli articoli, ho cercato di mettere in risalto il legame testuale-iconografico nella diacronia della rivista, sorta di cartina tornasole della classe media italiana del Novecento. La schedatura autoriale si è mostrata utile come parametro di selezione degli articoli, assieme ad altri criteri, quali quello tematico-geografico e quello storico-editoriale, individuati nel corso delle ricerche, auspicando di interpretare duttilmente una fedele aderenza testuale al fine di dare senso e forma all’unità nella sua varietà e nel suo sviluppo cronologico.

Obiettivo ai fini della redazione della tesi è la ricerca dell’equilibrio tra contenuto (analisi degli articoli, eletti come più significativi per ritrarre la rivista), forma (studio della veste editoriale), e indagine editoriale contestualizzata nella cultura novecentesca e, più precisamente, all’interno del circuito distributivo molto peculiare della casa editrice, dacché anche associazione, dove i soci (più di quattrocentomila fino alla vigilia della seconda guerra mondiale) sono lettori fedeli (e fidelizzati) e talvolta divengono anche collaboratori delle pubblicazioni. Accanto dunque al lavoro che sto affrontando sui testi selezionati, ho consultato materiali dell’archivio del Touring Club Italiano, come le cartelle disponibili per alcuni collaboratori della rivista e i Verbali del Consiglio delle annualità interessate, che hanno messo in luce, tra gli altri, un’eminenza grigia della storia editoriale italiana: Luigi Rusca, di cui ho dato un succinto ritratto in occasione del convegno della MOD dello scorso anno,[1] riservando studi più approfonditi all’interno della tesi. Oltre a Rusca, la partecipazione a giornate di studio e a progetti paralleli al lavoro di tesi tout court ha consentito l’approfondimento di altre figure e tematiche centrali alla rivista, come il ruolo cardine di organizzatore editoriale incarnato da Luigi Vittorio Bertarelli nei primi anni della rivista fino alla sua morte (1926),[2] o ancora le perlustrazioni cicloturistiche di Linati. Per quest’ultimo, una delle firme più presenti nella rivista nel corso degli anni Trenta, avanzerei la definizione non solo di scrittore odeporico, ma anche di “critico odeporico”, riferendomi in particolare ai suoi studi, apparsi oltre che nei «Quaderni della Voce» anche sulle «Vie d’Italia» e condotti in maniera “ciclo-turistica” nei luoghi del romanzo manzoniano. La peculiare cultura osmotica tecnico-scientifico-letteraria, che il Touring sorto all’ombra della Madonnina e del Cattaneo non può non far propria,[3] trova tra i suoi esponenti un’altra figura eminentemente lombarda: Gadda. Sul rapporto tra Gadda e l’associazione milanese e sulle sue collaborazioni editoriali, guidata dal Prof. Manzotti, ho prestato una certa attenzione bibliografica: numerosi sono i richiami nell’opera dell’ingegnere al Touring Club (anche con un errore, dovuto forse a fuorvianti deduzioni, consistente  nell’attribuzione dell’inno del sodalizio al Bertacchi anziché al Guerrini – Pasticciaccio, RR II 159)[4] e ancor più numerosi sono i volumi delle Guide d’Italia presenti alla Biblioteca del Burcardo, tali da farmi supporre, confrontandomi anche con le archiviste del Touring, oltre al Gadda collaboratore delle «Vie d’Italia», un Gadda socio dell’ambrosiana istituzione.

Dopo essermi occupata in quest’ultimo periodo dei reportages dall’Italia coloniale, importante nucleo tematico della rivista degli anni Trenta, in vista dell’intervento alla MOD 2010, ho affrontato in quest’ultimo semestre (e vorrei terminare nei prossimi mesi, lasciando così un intero anno da dedicare alla stesura vera e propria della tesi), la consultazione della bibliografia secondaria relativa ai collaboratori più noti sopra velocemente elencati, con particolare riferimento agli apparati bibliografici, annotando gli articoli sfuggiti allo spoglio dei critici. Si valuterà quindi la possibilità di costituire un’antologia di inediti, accompagnati da disegni e fotografie di grande valore artistico, da affiancare alla tesi, dando giusto tributo a una rivista finora considerata come meramente settoriale, tecnica e turistica, non dissodata a fondo dall’accademia letteraria.

Per ciò che concerne infine l’impianto della tesi, ho optato per un classico andamento diacronico, periodizzando la rivista in sei fasi:

 

1. GUERRA E DOPOGUERRA: DIFFICOLTÀ, SUCCESSI E CAMBIAMENTI. LE «LE VIE D’ITALIA» DALLE ORIGINI ALLA FINE DELLO STATO LIBERALE (1917-1921)

2. ARRIVI E PARTENZE: DA MUSSOLINI AL POTERE ALLA MORTE DI BERTARELLI (1922-1926)

3. UNA RIVISTA FASCISTIZZATA? (1927-1937)

4. «LE VIE D’ITALIA» DELLA CONSOCIAZIONE TURISTICA ITALIANA (1937-1943)

5. RIPRESA. CONTINUITÀ, NOVITÀ E RITORNI (1946-1958)

6. GLI ANNI SESSANTA. VERSO LA FINE (1959-1967)

 

All’interno di queste fasi, distinguibili per l’avvicendarsi dei collaboratori e per i cambiamenti redazionali, specchio di peculiari situazioni storico-sociali, procederei dunque con il modus operandi sopra esposto, muovendomi tra il polo testuale costruito dagli articoli, colti nella loro veste formale e contenutistica, e quello sistemico del circuito letterario-editoriale. A questo proposito mi è stato suggerito di introdurre il lavoro con un quadro della particolare cultura osmotica milanese di inizio secolo, humus essenziale per l’affermazione del sodalizio e della sua rivista portante.

 

 



[1] Cfr. S. Lonati, Luigi Rusca e il Touring. Arrivi, partenze e ritorni tra le vie d’Italia e le vie del mondo, in «La modernità letteraria», Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, (in corso di stampa).

[2] Cfr. S. Lonati, «Le vie d'Italia». La rivista del Bertarelli, del Vitòri, del Lüis, in «The Edinburgh Journal of Gadda Studies», Edinburgh, (in via di revisione per la pubblicazione nel numero speciale del decennale della rivista, 2000-2010).

[3] In quest’ottica pragmatica milanese comprendente un concetto di cultura largamente inteso, si colloca anche l’esperienza editoriale di Ulrico Hoepli, cui ho dedicato un capitolo di un manuale di editoria in progetto con la Prof.ssa Modena e con la dott.ssa Anna Antonello.

[4] Cfr. S. Lonati, L’inno del Touring, in «The Pocket Gadda Encyclopedia», Edinburgh, (pubblicazione prevista nel supplemento della rivista «The Edinburgh Journal of Gadda Studies»).

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