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ANTONELLO_relazione 2010

Dottorato in Filologia Moderna (XXIV°ciclo)

Cotutela Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco - Università degli Studi di Pavia

Relatori: Prof. Dr. Bernhard Huss e Prof.ssa Anna Modena

Progetto di ricerca di Anna Antonello (II°anno)

 

Sintesi dell’attività svolta nell’anno accademico 2009/2010

 

La rivista culturale come agente letterario tra Italia e Germania (1922-1943)

 

Oggetto

Il mio lavoro si focalizza sulle maggiori riviste letterarie e culturali italiane e tedesche che durante il ventennio fascista hanno mostrato un particolare interesse per la letteratura tedesca oppure per quella italiana, pubblicando un numero cospicuo sia di brani originali che di recensioni e di interventi.

Per quanto riguarda il versante italiano, il primato di contributi tedeschi spetta alle riviste “La Fiera letteraria” (successivamente denominata “L’Italia letteraria”), “Meridiano di Roma”, “Il Convegno”[1] e “La Cultura”; nell’analisi saranno prese in considerazione anche “Il Baretti”, “Occidente”, “Il Frontespizio”, “Circoli”, “Primato”, “Letteratura”, “Prospettive”, “Solaria”, “900”, “Corrente” e “Il Selvaggio”.

In ambito tedesco le riviste più ricche di contributi italiani sono “Italien”, “Der Querschnitt”, “Die literarische Welt”; altre riviste studiate saranno “Die Neue Rundschau”, “Das Innere Reich”, “Orplid”, “Die Europäische Revue”, “Der Neue Merkur”, “Die Dame”, “die neue linie” e la rivista svizzera “Wissen und Leben/Neue Schweizer Rundschau”.

 

Premesse e obiettivi

La fase preliminare della scelta e dello spoglio delle riviste, soprattutto in ambito tedesco, si è rivelata molto difficoltosa soprattutto per la mancanza di indici e per la longevità delle pubblicazioni da spogliare. Oltre a privilegiare le riviste con il maggior numero di contributi inerenti alla letteratura tedesca/italiana, ho organizzato le riviste secondo alcuni criteri tematici e formali, distinguendo Revues classiche (p.e. “Il Convegno”, “Die Neue Rundschau”), Revues innovative (“Der Querschnitt”, “Das Innere Reich”), settimanali di informazione letteraria (p.e. “La Fiera letteraria”, “Die literarische Welt”), riviste culturali cattoliche (p.e. “Frontespizio”, “Orplid”), riviste culturali di propaganda (p.e. “Primato” o “Italien”). La scelta di includere nello studio anche una rivista culturale di Zurigo, “Wissen und Leben/Neue Schweizer Rundschau”, è dovuta alla notevole presenza di letteratura italiana tra le sue pagine.

I contributi originali presi in considerazione sono sia di prosa che di poesia; vi si aggiungono interventi, recensioni, segnalazioni e interviste.

Conclusa la fase dello spoglio, è possibile dare un quadro preciso delle scelte quantitative e qualitative di ciascuna rivista e fornire una panoramica dettagliata delle tendenze letterarie riscontrabili su diversi periodici e in diverse fasi del regime fascista, della Repubblica di Weimar e del regime nazista. Paragonando questi dati a quelli dell’editoria, dove in ambito italiano sono di particolare interesse le collane “I romanzi della palma” e “Medusa” di Mondadori e i “Narratori Nordici” di Sperling & Kupfer, è possibile mostrare come queste riviste vanno considerate un settore letterario autonomo proprio per la capacità di proporre un canone di letteratura diverso da quello dominante. Ai contributi in rivista va ad aggiungersi il fenomeno delle pubblicazioni autonome delle piccole case editrici annesse alle riviste letterarie che rappresenta un importante tentativo di affermazione di canone altro accanto a quello della grande editoria, p.e Il Convegno editoriale (Frank Wedekind, Franz Grillparzer e Thomas Mann), Edizioni di Piero Gobetti (Goethe, Friedrich Hebbel), Circoli (R. M. Rilke), Letteratura (R.M.Rilke, Heinrich von Kleist, Friedrich Hölderlin).

 

Stato di avanzamento della ricerca

La fase della scelta e dello spoglio delle riviste italiane si è conclusa nel corso dell’anno accademico, mentre alcune riviste tedesche di potenziale interesse saranno ancora analizzate durante il mio soggiorno presso l’archivio letterario di Marbach ad ottobre.

In un secondo momento mi sono dedicata soprattutto ad un’analisi quantitativa dei dati emersi dallo spoglio delle riviste italiane, per poter riscontrare un numero maggiore di contributi originali o di commento, di prosa o di lirica. Ho potuto così mettere in luce i singoli autori più recepiti in rivista e riscontrare delle differenze con gli scrittori più tradotti e pubblicati dall’editoria del tempo.

È interessante il fatto che i quattro scrittori più apparsi in rivista siano poeti classici e moderni: Goethe, Rainer Maria Rilke, Friedrich Hölderlin e Stefan George. Soprattutto George e Hölderlin sono stati pressoché ignorati dalla grande editoria del tempo, mentre autrici di successo del cosiddetto “rosa” weimariano, come Vicki Baum (al secondo posto nella classifica degli autori più tradotti in Italia e nel mondo durante il ventennio, secondo L.M. Rubino) e Gina Kaus, al contrario sono state ignorate dalle riviste, a riprova di canoni letterari divergenti formati nel tentativo di attirare un tipo di pubblico diverso e di scelte dettate da motivazioni economiche più o meno determinanti. Stefan Zweig invece, l’autore più tradotto nel mondo durante il ventennio, nelle riviste figura solo all’undicesimo posto, dopo scrittori oggi dimenticati come Hans Carossa o il poeta Heinrich Heine. È chiara la capacità delle riviste di vedere oltre le tendenze contemporanee e di cercare soprattutto una letteratura in grado di mostrare un collegamento tra la Germania del passato e quella del presente.

Le mie analisi hanno mostrato una propensione variabile nel tempo per la ricezione di prosa o di lirica tedesche e delle grandi differenze di ricezione, sia di singoli scrittori che di generi letterari, legate ai diversi momenti storici. Se nel 1926, anno in cui si può notare un primo aumento dell’interesse per la letteratura tedesca della Repubblica di Weimar (ventiquattro contributi rispetto ai dodici dell’anno precedente), i contributi originali sono pochi (sette su ventiquattro) e la pubblicazione di prosa prevale su quella di poesia (cinque a due), nell’anno dell’ ascesa al potere di Adolf Hitler, su ben cinquantadue contributi ve ne sono diciassette di brani originali e la poesia è improvvisamente in netta maggioranza (undici a sei). L’aumento continuativo dei contributi fin dal 1931 subisce invece un improvviso ammutinamento nel 1936. In quello stesso anno, in concomitanza al crescente potere esercitato dal Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda diretto da Goebbels, in Italia viene emesso un divieto generico riguardo all’importazione e alla messa in vendita di opere con contenuto politico provenienti da scrittori tedeschi in esilio e vengono rafforzati i controlli su giornali e riviste tedesche di cultura. In ambito editoriale, dall’aprile 1934 all’agosto 1935 i sequestri erano stati 260 mentre dall’agosto 1935 al marzo 1936 se ne aggiungono altri 93.

Il panorama delle riviste italiane si riduce drasticamente e i contributi di letteratura tedesca sui pochi periodici superstiti (“Il Convegno”, “Circoli”, “Il Selvaggio”, “Il Frontespizio”, “L’Italia letteraria”) si riducono a cinque, di cui due interventi e tre recensioni mentre scompaiono i contributi originali.

Nel corso della ricerca è stato valutato l’impatto delle misure di censura, rafforzate soprattutto dal 1938 in poi, sia sulle riviste che in ambito editoriale; questo ha portato ad un ridimensionamento del ruolo primario delle riviste come mezzo preposto alla scoperta e alla diffusione di novità letterarie e ad una nuova visione delle riviste soprattutto come simbolo della congiunzione tra tradizione e innovazione, tra classici e moderni, tra autori dimenticati, rifiutati o forzatamente ignorati dall’editoria.

Nelle mie ricerche ho cercato anche di inquadrare meglio i germanisti oggi poco conosciuti che hanno agito da importanti mediatori culturali tra la letteratura tedesca e quella italiana. La loro passione sfocia sia nell’insegnamento universitario che in collaborazioni con case editrici e con riviste culturali. Si può dire che quasi tutti coloro che firmavano articoli in rivista, collaboravano anche a case editrici, mentre viceversa, un traduttore mondadoriano prolifico come Ervino Pocar non compare in rivista.

Tra i traduttori più meritevoli di menzione, per quanto riguarda la prosa, vanno annoverati senz’altro Lavinia Mazzucchetti, giornalista, poi docente di letteratura tedesca a Genova e poi a Milano, infine costretta a ritirarsi dall’insegnamento universitario per ragioni politiche e quindi dedita all’editoria e alle recensioni sulle riviste di settore come “Leonardo” e “I Libri del Giorno”, il triestino Alberto Spaini che scriveva di Thomas Mann sulla “Nuova Antologia” già nel 1915 e traduceva Berlin Alexanderplatz di Döblin e Il processo di Kafka, e Enrico Rocca, un appassionato germanista goriziano, ebreo ma sostenitore del fascismo, amico intimo e traduttore di Stefan Zweig che come lui scelse il suicidio nel 1945; per quanto riguarda la lirica invece sono stati determinanti i contributi di Vincenzo Errante, docente di letteratura tedesca a Pavia e importante collaboratore della casa editrice Mondadori, Leone Traverso, che nel 1942 pubblica l’antologia di letteratura tedesca Germanica per Bompiani, e Giaime Pintor, prolifico corrispondente antifascista di riviste come “Letteratura”, “Prospettive”, “Primato” e “Corrente”. Leonello Vincenti, professore di letteratura tedesca a Torino e collaboratore del “Baretti”, si è interessato soprattutto del teatro tedesco espressionista, mentre Giovanni Necco spaziava da Friedrich Hebbel a Joseph Roth, del quale scrive ripetutamente sull’ “Italia letteraria”.

Riferimenti bibliografici

Per quanto riguarda le riviste italiane, alle quale mi sono dedicata quest’anno, è stato di grande aiuto il volume curato da Edoardo Esposito[2], nel quale vengono indicati i risultati dello spoglio di ventuno riviste letterarie e culturali. Ho potuto completare questi dati sfogliando, se presenti, gli indici dei periodici, o i singoli fascicoli. Le pubblicazioni sulle riviste contengono solitamente pochi dati riguardanti le letterature straniere, e, in particolar modo quella tedesca, quindi le ho usate soprattutto per ricostruire un profilo critico-storico e, in generale, per offrire una panoramica del mercato delle riviste di allora.

In ambito editoriale, con particolare focus sulle pubblicazioni di letteratura tedesca, mi sono soffermata sul volume di L. Mario Rubino[3] che analizza le diverse fasi di ricezione della cultura tedesca attraverso i primi reportage giornalistici alla fine della seconda guerra mondiale fino alle più importanti collane editoriali. Dati storici e politici importanti sono presenti nel volume di Giorgio Fabre[4] e in quello di Klaus Voigt[5] riferito alle misure politiche che hanno influenzato la ricezione della letteratura tedesca in Italia. Un utile bibliografia[6] ha facilitato le ricerche sui più assidui germanisti dell’epoca, presenti sia in editoria che sulle riviste, spesso di rilevante importanza per la diffusione di un singolo autore (p.e. Lavinia Mazzucchetti per Thomas Mann, Enrico Rocca per Stefan Zweig, Giovanni Necco per Joseph Roth, Bonaventura Tecchi per Hans Carossa, Bruno Revel per Hans Fallada, Vincenzo Errante per Rainer Maria Rilke).

 

Problemi e sviluppi

Un problema iniziale della mia ricerca è stato dettato dall’ampissimo spettro di riviste potenzialmente analizzabili. Ho deciso di soffermarmi sul ventennio fascista perché questo mi permette di poter tracciare un unico quadro storico a livello italiano mentre in Germania sono da distinguere le caratteristiche del periodo storico della Repubblica di Weimar e quello della dittatura nazionalsocialista.

La struttura della tesi di dottorato prevede due capitoli iniziali che, sia per l’ambito tedesco che per quello italiano, indagano i dati riguardanti la quantità dei contributi emersi sulle diverse riviste, i generi letterari più rappresentati, gli scrittori di spicco e i loro intermediari culturali. Tramite questi dati, che vengono posti a confronto con le pubblicazioni all’interno di determinate collane editoriali, si possono ricostruire preferenze o antipatie dominanti per determinati generi e autori e i meccanismi di scambio tra le riviste e l’editoria. Si anticipa anche una breve caratterizzazione delle singole riviste e delle loro eventuali iniziative prettamente editoriali.

I seguenti capitoli invece analizzeranno in dettaglio i contributi più significativi di singole riviste italiane e tedesche, raggruppate secondo i criteri già esposti, e metteranno in luce le differenze e somiglianze dei diversi canoni letterari ravvisabili dalle loro scelte.

Bibliografia essenziale per le riviste italiane

Bertacchini Renato, Le riviste del Novecento, Firenze, Le Monnier, 1980.

 

Carnevale-Sciaudone Maria T., Il ruolo delle riviste letterarie nella cultura italiana tra le due guerre, Conte, Napoli, 1985.

 

Editoria e cultura a Milano tra le due guerre (1920 - 1940). Milano 19-20-21 febbraio 1981. Atti del Convegno. Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano, 1983.

 

Gubert Carla, Frammenti e nuovi frammenti di Europa. Riviste e traduttori del Novecento. Pesaro, Metauro Edizioni, 2 vol., 2003-2005.

 

Hermet Augusto, La ventura delle riviste, Firenze, Vallecchi, 1941.

 

Langella Giuseppe, Cronache letterarie italiane. Il primo Novecento dal “Convito” all’ “Esame”, Roma, Carocci Editore, 2004.

 

Luti Giorgio, La letteratura nel Ventennio Fascista. Cronache letterarie tra le due guerre 1920 – 1940, Firenze, La Nuova Italia Editrice, 3° ed., 1995.

 

Luti Giorgio, Critici, movimenti e riviste del ‘900 letterario italiano, Roma, NIS, 1986.

 

Sebastiani Gioia, Libri e riviste: catalogo delle edizioni delle riviste letterarie italiane fra le due guerre, 1919-1943, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1996.

 

Simoncini Augusto, Cent’anni di riviste, Bologna, Calderini, 1993.

 

Tranfaglia Nicola, Vittoria Albertina, Storia degli editori italiani: dall’unità alla fine degli anni Sessanta, Bari, Editori Laterza, 2000.

 

Mondello Elisabetta, Roma futurista. I periodici e  luoghi dell’avanguardia nella Roma degli anni Venti, Milano, Franco Angeli, 1990.

 

Manacorda Giuliano, Letteratura e cultura del periodo fascista, Milano, Principato, 1974.

 

Manacorda Giuliano, Storia della letteratura italiana tra le due guerre (1919-1943), Roma, Editori Riuniti, 1980.

 

Lettera a Solaria, a cura di Giuliano Manacorda, Roma, Editori Riuniti, 1979

 

Sciacca Maria Teresa, Die Rezeption deutscher Literatur im faschistischen Italien in: Juni: Magazin für Literatur und Politik (1999), 30/31.

 

Sciacca Maria Teresa, Il lavoro intellettuale ai tempi della censura. Storia delle riviste letterarie durante il fascismo in Kykeion (Firenze), N.3/2000, S.59-76.

 

Stampa e piccola editoria tra le due guerre, a cura di Ada Gigli Marchetti e Luisa Finocchi, Milano, Franco Angeli, 1997.

 

Indici e antologie

 

Angelini M. C., «Il Baretti” (1924-1928)», prefaz. di Mario Fubini, Roma, Ateneo & Bizzarri, 1978.

Carnaroli P. P., «Solaria» (1926-1934). Indice ragionato, Firenze, Firenze Libri, 1989.

Donati C., «Occidente» (1932-1935). Indice ragionato della rivista, Roma, Ateneo, 1984.

Ferrata G., Lattuada A., «Corrente»: indice ragionato 1938-1940, Napoli, Guida, 1979.

Mangoni Luisa, Introduzione a «Primato» 1940-43, Bari 1977.

Polato L., «Prospettive», «Primato» (Antologia), Treviso, Canova, 1978.

Pullini G., Introduzione a «Pègaso» - «Pan» (antologia), Treviso, Canova, 1976.

Sebastiani Gioia, «Letteratura»: 1937-1947: indici, Mi, F. Angeli, 1991.

Viazzi G., Antologia della rivista «Prospettive» con un indice ragionato 1939-1943 e 1951-1952, Napoli, Guida, 1974.

Vettori V., Antologia di «Primato», Roma, De Luca, 1968.



[1] I rapporti tra “Il Convegno” e la letteratura tedesca sono stati approfonditi nel mio recente saggio Enzo Ferrieri e il mondo germanico in Enzo Ferrieri, rabdomante della cultura, a cura di Anna Modena, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2010, pp. 41-46.

[2] E. Esposito, Le letterature straniere nell’Italia dell’entre-deux-guerres. Atti del Convegno di Milano 26, 27 febbraio e 1 marzo 2003, Lecce, Pensa Multimedia, 2004.

[3] L. Mario Rubino, I mille demoni della modernità, Palermo, Flaccovio editore, 2002.

[4] G. Fabre, L’elenco. Censura fascista, editoria e autori ebrei, Torino, Zamorani editore, 1993.

[5] K. Voigt, Zuflucht auf Widerruf. Exil in Italien 1933-1945, Stuttgart, Klett-Cotta, 1989.

[6] Repertorio bibliografico della letteratura tedesca in Italia (1900-1960), a cura dell’Istituto italiano di studi germanici in Roma, 2 vol., Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1966-1968.

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